136\2012 Ore.03.00 “Studio”
Che cazzo di gusto c’è a leggere l’oroscopo alle due di notte?! L’oroscopo va letto al mattino, mentre sorseggi un meraviglioso caffè nero; va letto mentre ancora hai in testa il sogno che hai fatto; mentre ancora stai cercando di decifrarlo.
Quei siti che mandano in mail l’oroscopo giornaliero, dovrebbero imparare a mandarlo dopo le sette di mattina e non appena scatta la mezzanotte.
Accidenti, non ci ho mai pensato ma questa cosa toglie a quelle poche righe di futuro impalpabile ogni sorta di magia.
Qualche notte addietro, in tempi ancora tranquilli, ho avuto una bella discussione con un mio grande amico; abbiamo parlato dell’inverno, di come è stato.
Le giornate avevano iniziato ad allungarsi, il sole aveva iniziato a scaldare appena, mi sento bene, mi sento nuovo, mi sento rinvigorito, mi sento Io ora che è estate!
Sento che voglio avere tutto quello che voglio, sento almeno di poterci provare, sento che non tarderà ad arrivare il momento in cui potrò uscire con la maglietta che ti sfiora la pelle appena quando il vento caldo gli si infila sotto; sento che presto potrò aprire il finestrino dell’auto alle tre di mattina tornando a casa e piano piano, ai venti all’ora…rabbrividire impercettibilmente; al fresco nero della notte.
Questo inverno oramai vecchio e stanco, per fortuna, è finito ma è stato però molto intrigante; ho avuto modo di pensare, di stare solo, ho avuto modo di scoprirmi, di scoprire gli altri nel migliore dei modi, di scovare sotto la mia pelle arrugginita un cuore che è ancora in grado di pulsare vitale, di sbuffare irrequieto.
Mi sono ritrovato di colpo giovane.
Mi sono ritrovato di colpo forte.
In questo lungo inverno fatto di me, di amici, di musica e di camini accesi, credo di aver scritto le cose più vere che potessi pensare, credo di aver plasmato emozioni e colorato sentimenti tanto da poterle vedere ora lì, come fossero un quadro, incorniciato graziosamente nella radica, sulla parete del salotto; teatro di tante suonate e bevute…invernali.
Mi sono rinchiuso in un me che avevo quasi dimenticato tra la frenesia di questi anni, mi sono circondato di un calore che mi ha tenuto caldo fino ad ora, ma che sta esplodendo, in tutta la sua energia.
Ho avuto modo di parlare per davvero, di stare vicino a persone che in questi anni ho trascurato e che hanno sempre però avuto la forza di non stancarsi mai di me per tutto questo tempo e che tutt’ora ringrazio.
Mi sembra ieri quando in una calda sera d’agosto, riscoprivo i miei due più grandi amici, scoprii che era possibile ridere di gusto, scoprii che il mondo era andato avanti, anche se io, mi ero fermato, arenato sulla sabbia e incapace a muovermi.
Quella sera mi ha insegnato che su quella spiaggia avrei potuto correrci forte, attraversarla di colpo per tuffarmi nell’acqua gelata, restarmene semplicemente lì, ma non arenato, vivo a guardare il sole.
Quella sera mi ha insegnato che certe persone sono davvero importanti e che ti resteranno vicine per davvero; per sempre.
Una volta coi miei amici non potevo andare oltre le tangenziali, che tengono la mia città rinchiusa come in un vortice; ora siamo liberi, sono sereno.
Se ora questa serenità c’è ancora è grazie a me e alla mia forza ma da solo forse questa forza sarebbe rimasta tristezza, è grazie a voi che ora sono ancora, in qualche modo, capace di sorridere e di leggere un oroscopo alle due di notte e arrabbiarmi sorridendo perché, come si dice… perde tutta la sua magia.
Il futuro è bello averlo davanti così, sfocato, una piccola traccia su cui disegnare forme vere; è bello averlo così il futuro, sempre accompagnato dal sorgere del sole. E ancora più bello è pensare con qualche amico,tra una chitarra e una birra, cosa disegnarci.
Mi sembra di rivedervi questa sera, che parliamo accanto al fuoco in salotto…ora deserto, in una sera come tante, in una sera d’estate…ormai.
Grazie di cuore amici miei!!
Dedicato a M. e a F. classe 1982 (e a P.)
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