Sono seduto nella sala d’aspetto di un medico della mutua; luce un po’ soffusa poiché è al piano terra con quelle belle tendine alle finestre, la segretaria è china su un plico di ricette e lo mette via e poi lo riprende in mano; sembra che non abbia nulla da fare. I giornali di gossip più ‘spazzatura’ che si possano acquistare, la fanno da padrone sul tavolino alto quanto il garrese di un Beagle; accanto a me, un signore chino sul telefonino degli anni ’90; quegli indistruttibili telefonini; accanto a lui una signora anziana sulla ottantina che chiacchiera animatamente con un signore che deve avere più o meno la sua stessa età. Sembra siano degli abitué poiché conoscono la segretaria, scherzano con lei, si raccontano tra loro fatti personalissimi; credo siano di quegli anziani che vanno in quei posti giusto per fare due tre chiacchiere, per sparlare un po’. Ad un tratto però il discorso prende una piega strana, iniziano a parlare dei giovani d’oggi che non han voglia di far nulla, che non li aiutano perché, sai “sono tutti tanto occupati”, ovviamente in tono ironico, con il cellulare, la ragazza, le vacanze, andare a ballare… sento con piacere che questi signori sono molto aggiornati sui giorni nostri dalle parole che dicono. Mi piacerebbe domandargli se anche ai ‘loro tempi’ la vita per un Giovane era così dura come oggi; mi piacerebbe domandargli se anche a lui hanno fatto mille contratti da due o tre mesi non retribuiti, senza garanzie, senza sicurezze, senza contributi pensione, senza tutela alcuna da parte della legge, senza malattie e ferie pagate; mi piacerebbe domandargli, visto che sembra che solo loro si siano ‘spaccati la schiena e abbiano lavorato’, se anche ai loro tempi si leggevano annunci di lavoro incomprensibili come questo: ”Cercasi persona motivata e disposta a lavorare in team, nei weekend, la notte, apprendista con tre anni di esperienza nella mansione di vendita porta a porta, guadagni commisurati all’esperienza” ; mi piacerebbe domandargli se anche loro sanno cosa vuole dire essere bombardati giorno e notte di frasi di personaggi fantomatici e politici che ci prendono in giro ogni giorno di più. Vorrei anche domandare a questi signori, su quali basi affermano quello che stanno dicendo perché tutta la gente che conosco io gira col curriculum in mano, vorrebbe farsi una famiglia ma non può, niente mutui, niente fidi, le famiglie possono aiutarti ma non vivere un’altra vita per te e così che fai? Ti ritrovi dentro un call center a rompere i coglioni alla gente che come te non ha soldi da spendere; a provare a vendere prodotti porta a porta che nessuno acquisterà mai e, nel frattempo, gli anni passano e tu non hai nemmeno un euro di contributi per la pensione, senza contare che la maggior parte di Noi lavora per 500 o 600 euro al mese; quando va bene!. Poi si sente dire che i giovani d’oggi non hanno più sogni, che sogni dovremmo avere se non possiamo nemmeno immaginarci di mettere al mondo un figlio senza aver paura di fargli fare la fame? Che sogni dovremmo avere senza sapere se tra un mese avremo ancora quel lavoro di merda che abbiamo adesso? Che sogni dovremmo avere se ci sentiamo in colpa a chiedere il nostro stipendio con due mesi di arretrati? Questa storia dei sogni mi fa venire in mente un immagine che ho visto questa estate al mare; un ragazzino aveva perso il suo piccolo canotto gonfiabile e con lo scirocco, questo si allontanava sempre di più dalla riva come rotolando sull’ acqua. Qualcuno è partito a nuoto ma il canotto si allontanava, sempre di più, sempre di più… ecco cosa mi fa venire in mente questa storia che i giovani d’oggi non hanno più sogni.
Leggendo la “Gazzetta di Modena” questa mattina poi, ho trovato un articolo veramente ‘interessante’ che racconta la storia di quattro immigrati che lavorano qui al mercato della mia città lodandoli per i loro sforzi nel lavorare e per reggere alle tasse, all’IVA; diceva che il il 90% di bancarelle al mercato sono gestite da immigrati…che bravi, mi piacerebbe sapere se uscirà mai un articolo che invece parli delle cose reali, dei giovani come me che vivono Modena e l’Italia, dei nostri affanni e dei nostri sogni che anche senza scirocco, si allontanano sempre di più. Grazie stampa, grazie anziani…ma del resto, coi media e i politici che ci ritroviamo; mica ce la possiamo prendere con gli anziani…
Ah ovviamente, il canotto mica sono riusciti a prenderlo, alla fine sì…hanno mollato e lui è sparito all’ orizzonte…